Roald Dahl - Il GGG, New folder 1
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//-->Roald Dahl.IL G.G.G.Titolo dell’originale inglese:'THE B.F.G.Traduzione di Donatella Ziliotto.Prima edizione: settembre 1987.Prima ristampa: gennaio 1988.Seconda ristampa: settembre 1988.Copyright 1982 Roald Dahl.Copyright 1987 Adriano Salani Editore s.r.l., Firenze.Su concessione Salani Editore.Per Olivia20 aprile 1955 - 17 novembre 1962.PersonaggiGli umaniLA REGINA D’INGHILTERRAMARY, la cameriera della ReginaMISTER TIBBS, il maggiordomo del PalazzoIL CAPO DELL’ESERCITOIL CAPO DELL’AVIAZIONEE, naturalmente, Sofia, un’orfanellaI gigantiL’INGHIOTTICICCIAVIVAIL CROCCHIA-OSSALO STRIZZA-TESTEIL TRITA-BIMBOIL VOMITOSOIL CIUCCIA-BUDELLALO SPELLA-FANCIULLEIL SAN GUINARIOLO SCOTTA-DITOE, naturalmente, il G.G.G.IndiceL’Ora delle Ombre 5Chi? 7Il ratto 9La grotta 11Il G.G.G. 13I giganti 16Le orecchie meravigliose 19I cetrionzoli 24Il San Guinario 27Sciroppio e scoppi 31Viaggio nel Paese dei Sogni 34Caccia ai sogni 40Un troglogoblo per l’Inghiotticicciaviva 43Sogni 47La grande trovata 57Mescolando sogni 62Viaggio a Londra 66Il Palazzo 69La Regina 72Colazione reale 79Il Piano 86La cattura 89Il pasto delle belve 96L’autore 98L’Ora delle OmbreSofia non riusciva a prender sonno.Un raggio di luna che filtrava tra le tende andava a cadere obliquamente propriosul suo cuscino.Nel dormitorio gli altri bambini sognavano già da tempo. Sofia chiuse gli occhi erimase immobile tentando con tutte le forze di addormentarsi. Ma niente da fare. Ilraggio della luna fendeva l’oscurità come una lama d’argento e andava a ferirla inpiena faccia.Nell’edificio regnava un assoluto silenzio; non una voce dal pianterreno, non unpasso al piano di sopra. Dietro le tende, la finestra era spalancata, ma non si udiva néun passante sul marciapiede, né una macchina per la strada. Non si avvertiva il piùlieve rumore; mai Sofia s’era trovata in un talesilenzio.Forse, si disse, questa è quella che chiamanol’Ora delle Ombre.L’Ora delle Ombre, qualcuno le avevaconfidato un giorno, è quel particolare momentoa metà della notte quando piccoli e grandi sono profondamente addormentati; è allorache tutti gli esseri oscuri escono all’aperto e tengono il mondo in loro possesso.Il raggio di luna brillava più che mai sul cuscino di Sofia, così lei decise discendere dal letto per accostare meglio le tende.Chiunque si facesse sorprendere fuori dal letto dopo che la luce era stata spentaveniva immediatamente punito. Si aveva un bel dire che si doveva andare algabinetto, non valeva come scusa e si veniva puniti lo stesso. Ma in quel momentonessuno l’avrebbe vista, Sofia ne era sicura.Cercò a tastoni gli occhiali sulla sedia accanto al letto. Avevano spesse lenti conla montatura metallica, e senza Sofia non riusciva a distinguere quasi nulla. Li mise,poi scivolò fuori dal letto e si avvicinò alla finestra in punta di piedi.Quando giunse alle tende, Sofia esitò. Aveva una gran voglia di strisciarci sotto edi sporgersi dalla finestra per vedere come appariva il mondo nell’Ora delle Ombre.Stette di nuovo in ascolto. Silenzio di tomba. Il desiderio di guardar fuori si fececosì forte che non poté resistere. In un attimo era scomparsa sotto le tende e guardavadalla finestra.Sotto l’argentea luce lunare la strada del paese, che conosceva così bene,sembrava completamente diversa. Le case apparivano sghembe, contorte, come in unracconto fantastico. Ogni cosa era pallida e spettrale, d’un biancore latteo.Dall’altra parte della strada vide la bottega della signora Rance, dove sicompravano bottoni, lana e elastico a metri. Ma anche la bottega sembrava irreale.Sofia lasciò errare lo sguardo più lontano. E improvvisamente si sentì gelare.
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