Roald Dahl - Matilde, New folder 1

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//-->Roald DahlMatildeTitolo dell’originale inglese:MatildaTraduzione di Francesca Lazzarato e Lorenza Manzi© 1988 Roald Dahl Nominee Ltd© 1995 Adriano Salani Editore S.r.l., FirenzePrima edizione Superistrice: marzo 1989Prima edizione Istrici: settembre 1995“Per Michael e Lucy”IndiceUna lettrice piccola piccola 4Il signor Dalverme, re dell’automobile usata 10Il cappello e la Supercolla 13Il fantasma 16Calcoli 20Un papà biondo platino 23La signorina Dolcemiele 27La signorina Spezzindue 33I genitori 37Il lancio del martello 42Bruno Mangiapatate e la torta 48Il tritone 54L’esame settimanale 57Il primo miracolo 63Il secondo miracolo 67La casa della signorina Dolcemiele 70La storia della signorina Dolcemiele 75Nomi 81L’allenamento 83Il terzo miracolo 85Una nuova casa 90Una lettrice piccola piccolaI padri e le madri sono tipi strani: anche se il figlio è il più orribile moccioso che sipossa immaginare, sono convinti che si tratti di un bambino stupendo.Niente di male: il mondo è fatto così. Ma quando dei genitori cominciano aspiegarci che il loro orrendo pargolo è un autentico genio, viene proprio da urlare: —Presto, una bacinella! Ho una nausea tremenda!Pensate alle sofferenze degli insegnanti, costretti a sorbirsi le stupide vanterie digenitori orgogliosi; per fortuna possono vendicarsi al momento delle pagelle. Se fossiun insegnante, mi prenderei il gusto di qualche bella nota pungente. «Il vostroMassimiliano» scriverei, «è un totale disastro. Spero per voi che abbiate un’aziendadi famiglia dove sistemarlo dopo gli studi, perché non riuscirebbe a trovare lavoro danessun’altra parte». Oppure, se quel giorno fossi in preda a un estro poetico: «Stranoma vero: le cavallette hanno gli organi dell’udito ai lati dell’addome. Vostra figliaVanessa, a giudicare da quel che ha imparato questo trimestre, non li ha da nessunaparte».Potrei addentrarmi ancor più nei misteri delle scienze naturali, scrivendo: «Lacicala passa sei anni da larva sotto terra, e soltanto seigiornida creatura libera, alsole e all’aria. Vostro figlio Vilfredo ha passato sei anni da larva in questa scuola, estiamo ancora aspettando che emerga dalla crisalide». Se adeguatamente stuzzicatoda una bimbetta velenosa, potrei arrivare a dire: «Fiona possiede la stessa glacialebellezza dell’iceberg, ma, al contrario di questo, sotto la parte visibile non nascondeassolutamente niente». Sì, credo che compilare pagelle simili per gli alunni disgustosidella mia classe mi divertirebbe alquanto. Ma basta così.Ogni tanto capita di incontrare dei genitori che adottano l’atteggiamento opposto, enon manifestano alcun interesse per i propri figli (il che è molto peggio di quelli chestravedono per loro). Il signore e la signora Dalverme appartenevano alla secondacategoria. Avevano un figlio di nome Michele e una figlia di nome Matilde, enutrivano per quest’ultima la stessa considerazione che si ha per una crosta, cioè perqualcosa che si è costretti a sopportare fino al momento in cui la si può grattar via,eliminandola con un colpetto delle dita. Il signore e la signora Dalverme nonvedevano l’ora di levarsi allo stesso modo di torno la loro bambina, magarispedendola con un colpetto in qualche nazione vicina (o, meglio ancora, lontana).Non è carino che i genitori trattino dei figlicomunicome croste o calli, ma èancora peggio se il bambino in questione èfuoridal comune, ossia geniale esensibile. E Matilde era entrambe le cose. Soprattutto, possedeva una mente cosìbrillante e vivace, e imparava così in fretta, che le sue capacità avrebbero dovutorisultare evidenti anche per i genitori più tonti. Il signore e la signoraDalverme, però, erano così idioti e così chiusi nelle loropiccole, meschine abitudini, da non accorgersi che labambina era assolutamente eccezionale. Anzi, se si fossetrascinata a casa con una gamba rotta, è probabile che nonse ne sarebbero accorti.Michele, il fratello di Matilde, era un ragazzoperfettamente normale, ma a veder lei vi sarebberoschizzati gli occhi dalle orbite. Adiciotto mesiparlavacorrentemente e conosceva altrettante parole della maggiorparte degli adulti. Ma i suoi genitori, invece di lodarla, le dicevano cheera una fastidiosa chiacchierona e aggiunsero seccamente che le brave bambine nondovrebbero farsi né vedere né sentire.Atreanni, Matilde aveva imparato a leggere dasola, grazie ai giornali e alle riviste sparsi per casa.Aquattroanni leggeva speditamente e cominciavaad avere una gran voglia di libri perché, in quellacasa geniale, di libri ce n’era uno solo, intitolatoCucinare è facile,che apparteneva a sua madre.Dopo averlo letto da cima a fondo, imparando amemoria tutte le ricette, Matilde decise di cercareletture più interessanti.—Papà, mi compreresti un libro?—Un libro? E per che cavolo farci?—Per leggerlo. [ Pobierz całość w formacie PDF ]

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